venerdì 13 aprile 2012

IL PANDA


Il Panda gigante scelto da Sir Peter Scott come simbolo del WWF, al momento della fondazione dell’Associazione, è diventato da allora l'animale simbolo della conservazione della natura in tutto il mondo. A minacciare l’esistenza di questo pacifico orso che si nutre solo di bambù è soprattutto la frammentazione del suo ambiente naturale. Le foreste di bambù stanno scomparendo. Gli esemplari di panda gigante sono confinati in aree piccole e frammentate tra loro e per questo rischiano di morire di fame e di subire un isolamento di tipo genetico. A peggiorare le cose, appena il panda gigante esce dai confini delle Riserve in cui è protetto è esposto ai fucili di cacciatori e bracconieri. La sopravvivenza del panda gigante e la protezione del suo ambiente naturale faranno sì che le persone che vivono nelle regioni abitate da questa specie possano continuare a trarre beneficio dall’ecosistema per molte generazioni.

MINACCE


Una recente indagine, svolta con l'aiuto delle immagini fornite dai satelliti in orbita attorno alla Terra, ha purtroppo denunciato che, solo negli ultimi 15 anni, l'ambiente naturale adatto alla specie è diminuito del 50%! Ora al Panda gigante per vivere non resta che un'area di appena 11.000 chilometri quadrati. Decisamente troppo poco per garantirne la sopravvivenza.
C'è  un altra minaccia che incombe ad intervalli regolari sul destino del Panda ed è legata a cause del tutto naturali, ma non per questo meno pericolose: la fioritura del bambù.

Capita ad intervalli regolari - da 10 a 100 anni, a seconda della specie - che le piante di bambù che vivono in aree anche molto estese fioriscano tutte insieme e, dopo poco, muoiano contemporaneamente, affidando i loro semi alla terra. Il panda perde così la sua fonte principale di cibo. Per germogliare nuovamente le piante impiegheranno circa un anno, ma potranno passare anche 20 anni prima che si formino nuove foreste di bambù e che il Panda trovi nuovamente rifugio e nutrimento all'interno di esse!
Certo molti anni fa quando le foreste di bambù erano molto estese ed i panda molto numerosi le fioriture periodiche del bambù non erano così pericolose: gli "orsi", infatti, potevano trasferirsi di foresta in foresta trovando sempre del cibo. Oggi invece gli ultimi panda sono confinati in zone relativamente piccole e non collegate fra loro.

Una massiccia opera di disboscamento ha trasformato alcune aree dove viveva il panda in campi coltivati. Le foreste rimaste, di conseguenza, sono sempre più frammentate. A peggiorare le cose, appena il panda esce dai confini delle Riserve in cui è protetto è più esposto ai fucili di cacciatori e bracconieri.

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